Carpegna
Il polmone verde del Montefeltro<p>Trekking, mountain bike, escursioni a cavallo, trail sono indubbiamente le discipline sportive che meglio si coniugano con lo splendido scenario naturale che offre Carpegna. </p> <p>Il luogo fu nel Medioevo <strong>feudo dei Conti di Carpegna</strong> che continuarono ad esercitarvi il potere fino al 1749, quando subentrò il <a href="https://www.visitmontefeltro.it/castello-montecopiolo-origini-dei-montefeltro/">Ducato di Urbino</a>. A testimonianza del passato, al centro del paese sorge ancora l’imponente e principesco <strong>Palazzo dei Principi</strong>, tuttora abitato dai discendenti dell’antica casata.</p> <h3 class="wp-block-heading">Parco Interregionale del Sasso Simone e Simoncello</h3> <p>I caratteristici ammassi rocciosi del <strong>Sasso Simone e Simoncello</strong>, con il loro profilo unico, sono senza dubbio la caratteristica peculiare di Carpegna. <br>Dai piedi dei due Sassi fino al <strong>Passo della Cantoniera</strong>, si estende una fra le cerrete più grandi d’Europa, che si sviluppa dai 950 ai 1150 m di quota. <br>Anche il Monte Carpegna, che svetta sul Montefeltro fino a 1415 m s.l.m, presenta un suo particolare profilo: è infatti riconoscibile fin dalla costa adriatica per via delle sue striature calcaree. </p> <p> Ideale per ogni tipologia di escursionismo, con decine di chilometri di sentieri che conducono ai prati sommitali, Carpegna è meta di migliaia di ciclisti che scalano i 22 tornanti che dal centro del paese portano sulla vetta, per anni <a href="https://www.visitmontefeltro.it/salita-del-cippo-carpegna-nella-storia-del-ciclismo/">“salita di allenamento” del “Pirata” Marco Pantani.</a></p> <h3 class="wp-block-heading">La Cittàdel Sole</h3> <p>A metàdel XVI secolo Cosimo de Medici iniziò i lavori per un suo ambizioso quanto proibitivo progetto: edificare sull’altopiano del Sasso Simone una città-fortezza, a strapiombo sulla sottostante foresta, per ottenere il controllo sui ducati confinanti. <br>Tuttavia Cosimo de Medici, che probabilmente si ispirava alla vicina fortezza di San Leo, non aveva considerato l’altitudine più che doppia del Sasso Simone. <br>La piccola glaciazione di inizio ‘600, che portò con sè inverni sempre più lunghi e freddi, spense gradualmente il sogno mediceo. Giànel 1674 la cittàrisultava completamente abbandonata. <br>Di quell’ambizioso progetto sono tuttavia ancora visibili alcune parti delle murature e le cisterne sotterranee.</p>
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