Castello di Montecopiolo, origini dei Montefeltro

<p><a href="https://www.visitmontefeltro.it/localita/montecopiolo/">Montecopiolo</a>, un paese situato nell’entroterra marchigiano montano, ha cullato secoli di storia senza che persino i suoi abitanti ne avessero più memoria. Il Castrum Montis Cupioli aveva sepolto <strong>il segreto delle origini dei duchi di Montefeltro</strong>, una fra le casate più note alle pagine di storia italiana.<br>Nel X secolo, fra la vallata del Conca e quella del Marecchia, venne fondato per volontà vescovile il <strong>Castello di Montecopiolo.</strong> Da qui i Duchi di Montefeltro iniziarono la loro conquista dei territori limitrofi, giungendo poi nel 1231 nella magnifica <strong>Urbino</strong>.</p> <p><br>È il Dott. Daniele Sacco a spiegarci che quando nel 1441 <strong>Federico da Montefeltro</strong> decise di tentare la <strong>presa della fortezza di <a href="https://www.visitmontefeltro.it/localita/san-leo/">San Leo</a></strong>, allora dominio dei Malatesta di Rimini, pose il proprio esercito proprio a <strong>Montecopiolo</strong>, castello di origine della sua famiglia.<br>In seguito alla riuscita della presa leontina, Montecopiolo fu assediata da Sigismondo Malatesta che non riuscì a sua volta nell’impresa. Infatti le sei cinta murarie montecopiolesi e l’unica via di accesso presente rendevano <strong>il castello strategicamente inespugnabile</strong>. Fu poi per vendicarsi della fedeltà dei montecopiolesi ai suoi duchi che Sigismondo distrusse l’ospedale per pellegrini e i terreni che si trovavano all’esterno della rocca.</p> <h3 class="wp-block-heading">La scomparsa del Castello di Montecopiolo</h3> <p>I montecopiolesi rimasero fedeli alla propria casata fino alla sua decadenza. Non c’è da meravigliarsi dunque se perfino l&#8217;abbandono del castello è intrecciato alle sorti dei propri fondatori. </p> <p>Il castello, frequentato fin dalla preistoria, iniziò la sua ascesa in epoca medievale e rimase <strong>visibile fino al 1700</strong>, anno in cui gli abitanti di Montecopiolo lo smontarono per trasferirsi a valle. Poichè i decreti ducali non vietavano più la spogliazione del luogo essendosi estinta la casata dei Montefeltro.<br>Il punto di forza strategica della rocca , essere situata su uno sperone roccioso a 1033 metri di altezza, divenne sacrificabile in funzione della comodità di spostamento. <br></p> <h3 class="wp-block-heading">Recenti scoperte archeologiche</h3> <p><strong>Nel 2002</strong>, come spiega ancora il Dott. Sacco, grazie ad una convenzione stipulata tra la sovrintendenza dei beni archeologici delle Marche, il Comune di Montecopiolo e l’Università di Urbino, prese <strong>avvio la campagna archeologica</strong> <strong>di ricerca</strong>. Le prime 15 campagne di scavo hanno riportato materialmente alla luce le strutture costituenti la rocca, ad oggi quasi interamente scavata.<br>Inoltre dal 2007 a <a href="https://www.visitmontefeltro.it/localita/montecopiolo/">Montecopiolo</a> è in uso un locale in cui è stato stabilito il <strong>centro di ricerca</strong> distaccato dell’università <strong>per lo studio del Montefeltro;</strong> qui ogni anno affluiscono studenti provenienti da tutta Europa partecipanti alla “Summer School internazionale” del castello di Montecopiolo. <strong>Gli scavi sono diventati dunque una realtà di studio e ricerca internazionale</strong> di cui essere davvero orgogliosi.</p> <blockquote class="wp-block-quote"> <p>“L’università di Urbino &#8211; conclude Sacco nel recente documentario realizzato dal Resto del Carlino &#8211; scava nel luogo delle origini dei duchi di Montefeltro, i suoi fondatori”.</p> </blockquote> <p><a href="http://www.ilrestodelcarlino.it/pesaro/cronaca/video/castello-monte-copiolo-documentario-1.35188336]" target="_blank" rel="noreferrer noopener">Link al documentario “ORIGINI DEI DUCHI DI MONTEFELTRO”</a></p> <blockquote class="wp-block-quote"> <p>“[…] l’abitato di Montecopiolo così come la sua rocca non esistono più, ne restano solo ruderi e memoria […]”</p> </blockquote> <p>Cosa contraddistingue dunque questo Castello dalle decine visitabili, anche nei comuni limitrofi? Cosa lo rende così prezioso? Avere la possibilità non di osservare la storia ma di entrare a farne parte. Grazie alla memoria oggi riacquistata, <strong>il castello è tornato al suo splendore medievale, in modo unico ed originale.</strong><br>Il sito è visitabile grazie a percorsi guidati messi in sicurezza, mentre parallelamente resta ancora in fase di scavo. Visitandolo durante i mesi estivi, vi sarà possibile assistere ad alcune fasi di lavoro da parte degli archeologi.</p> <blockquote class="wp-block-quote"> <p>[…]Se non conosci la storia, non sai nulla. Sei una foglia che non sa di essere parte di un albero[…]</p> </blockquote>

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