Tonino Guerra e i luoghi dell’anima

Pennabilli sorge nel cuore della Valmarecchia, all’interno del Parco Interregionale Sasso Simone e Simoncello. Un luogo ricco di storia, incontaminato dal punto di vista naturalistico e scelto come terra adottiva dal noto poeta e sceneggiatore romagnolo Tonino Guerra.

Museo diffuso a cielo aperto

Profondamente innamorato di questo territorio, Tonino Guerra ha trasformato Pennabilli in una tela a cielo aperto. Qui sono nati i “luoghi dell’anima”, un museo diffuso che si snoda sul territorio pennese; un’estensione del pensiero e della filosofia del poeta dove l’arte nono conosce confini.

Le molteplici forme espressive dei 7 punti del museo ideato da Tonino Guerra

  1. L’Orto dei frutti dimenticati, a pochi passi da Piazza Vittoria Emanuele II, accoglie installazioni di artisti e artigiani locali, insieme ad un centinaio di specie perdute di alberi da frutto, appartenenti alla flora spontanea della campagna appenninica;
  2. La strada delle Meridiane, che percorre il centro storico del paese, costituita da sei meridiane di diverse epoche storiche, regolate dai metodi di scansione del tempo che negli anni si sono alternati e che danno indicazioni sulla vita sociale di ogni epoca;
  3. Il Giardino pietrificato, ai piedi della torre di Bascio, ospita installazioni di Tonino Guerra e Giò Urbinati, in particolare sette tappeti di ceramica dedicati a personaggi che hanno vissuto questi luoghi;
  4. L’Angelo coi baffi, ospitato presso la Chiesa dei Caduti, piccolissimo museo ispirato ad un racconto di Tonino Guerra che illustra la delicata storia di un angelo “che non era capace di far niente” ma che alla fine riesce a realizzare il suo sogno;
  5. Il Santuario dei pensieri, collocato tra le mura dell’antico castello di Penna, antica casa malatestiana, è un giardino impreziosito da sculture in pietra (“sette pietre misteriose come sette specchi opachi per la mente”) divenuto luogo di meditazione;
  6. Il rifugio delle Madonne abbandonate, all’ingresso dell’Orto dei frutti dimenticati, comprende immagini sacre tradizionali, in terracotta e ceramica, che il poeta ha immaginato come rifugio alle offese dell’uomo del tempo;
  7. La Madonna del rettangolo di Neve, una piccola chiesa nella frazione di Cà Romano che accoglie creazioni del poeta Guerra legate ad un racconto di tradizione popolare.

Il visitatore come protagonista nell’opera di Tonino Guerra

Quest’idea di Tonino Guerra sembra essere il tentativo di preservare lo spirito magico e suggestivo del nostro territorio. “Quando incontriamo un albero ora diciamo – Buongiorno Signor Albero- ” scriveva Tonino Guerra. E passeggiando nell’Orto dei Frutti dimenticati questa frase risuona come fosse scritta su ogni tronco o pronunciata da ogni frutto.
I luoghi dell’anima non si visitano, si vivono. Il paesaggio non è più qualcosa di esterno dal visitatore ma un tutt’uno; si diventa parte dell’ambiente in cui ci si muove e dunque opera d’arte.

I luoghi dell’anima esortano i visitatori a seguire i desideri impossibili e a nutrirsi di cultura per volare più in alto.

Del resto questo è lo spirito che anima interamente Pennabilli, un luogo simbolo di cultura e arte per tutto il Montefeltro.

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